Federcasalinghe chiede “Un Ministero per l’Edilizia Abitativa”

Un Ministero per l’Edilizia Abitativa, che abbia competenze sia sull’edilizia privata che pubblica”.  Questa la richiesta che Federcasalinghe lancia dal “Salone della Responsabilità Sociale” aperto a Napoli.

Da una nostra verifica risulta che, oltre il 90% degli italiani non sa che le competenze sull’edilizia della “casa” ricadono sotto il Ministero dei Trasporti e Infrastrutture.
Questo dato dimostra chiaramente la deludente attività d’informazione, diffusione dati, coordinamento che l’attuale Ministero delegato compie.
Eppure l’insieme delle “case” rappresenta la prima e più importante infrastruttura italiana e conta 28 milioni  863.735 abitazioni, di cui 24 milioni e 500.000 abitate abitualmente.
E’ noto come il Parco abitativo italiano sia vecchio:
Il 65% ha più di 30 anni.
Il 23% ha più di 50 anni.
In particolare quest’ultimo dato fa preoccupare, nella consapevolezza che le strutture in calcestruzzo armato, verso i 50 anni denunciano un veloce e pericoloso decadimento, che richiede d’obbligo interventi di consolidamento o addirittura di risanamento.
Un’emergenza tutta italiana è il mancato rispetto di molti Comuni a dotarsi di un piano regolatore.
Questa realtà favorisce l’abusivismo edilizio, sempre più diffuso e in forte aumento negli ultimi cinque anni.
La nota più dolente rimane l’edilizia abitativa pubblica, spesso in stato di grave degrado.
Nei palazzi che dovrebbero offrire un’abitazione civile alle famiglie italiane, si tollera da tempo occupazione abusiva, spaccio, violenza. Questo dimenticando colpevolmente la presenza di bimbi, costretti a vivere in una situazione di grave deprivazione dalla inconsistenza e irresponsabilità degli amministratori pubblici e dei politici.
In Italia la povertà abitativa è alta. Si calcola siano 1.700.000 le famiglie che necessitano di aiuto per avere un’abitazione decente.
E’un problema che deve essere affrontato e risolto con urgenza.
Un Ministero ad hoc, che permetta il riordino alle diverse competenze, oggi disperse in diversi Ministeri, e che possa parlare e finanziare:
– legalità dell’abitare;
– sicurezza della casa;
– suo ammodernamento e recupero;
– efficienza e risparmio energetico;
– domotica;
– denuncia delle situazioni di estremo degrado e richiesta di espropri;
– prevenzione dalle avversità climatiche attraverso la cura del territorio.
“Questa la nostra richiesta – dichiara Federica Gasparrini.
“Per ottenere un “Si” non combatteremo sole”.
“Il Primo passo è promuovere un “Tavolo di coesione sociale” che veda quali attori tutte le Organizzazioni che a vario titolo parlano di casa, di sicurezza, di edilizia e decoro urbano, di diritti dei cittadini, di rispetto dei minori”.
Roma, 25/10/2018
OBIETTIVO FAMIGLIA / FEDERCASALINGHE