“Satyricon” di Francesco Piccolo, regia di Andrea De Rosa, al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei

In scena giovedì 4 venerdì 5 e sabato 6 luglio alle 21.00

Dopo il singolare e applaudito allestimento di Le Baccanti presentato nel 2017, torna al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei il regista Andrea De Rosa che per l’edizione 2019 della rassegna Pompeii Theatrum Mundi promossa dello Stabile di Napoli firma il Satyricon scritto da Francesco Piccolo ispirato a Petronio.

Lo spettacolo è interpretato da Noemi Apuzzo (Fortunata), Alessandra Borgia (La signora disperata), Francesca Cutolo (La donna delle canzoni), Michelangelo Dalisi (L’intellettuale), Flavio Francucci (Encolpio), Antonino Iuorio (Trimalcione), Serena Mazzei (La ragazza anoressica), Lorenzo Parrotto (Ascilto), Anna Redi (L’attrice impegnata), Andrea Volpetti (Gitone).

Le scene e i costumi sono di Simone Mannino; il disegno luci di Pasquale Mari; sound designer G.U.P. Alcaro; le coreografie sono di AnnaRedi; la produzione è del Teatro Stabile Napoli-Teatro NazionaleTeatro di Roma-Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival–Napoli Teatro Festival Italia.

«Abbiamo – scrive Andrea De Rosa nelle note – un po’ tutti la sensazione di stare vivendo un periodo di impasse, di decadenza e di transizione verso qualcosa di sconosciuto. Da quando sono crollate le ideologie e le utopie che hanno segnato e insanguinato il Novecento sembra essere venuta meno la direzione storica da seguire e, non essendo chiara la méta, sembra non ci sia altra strada che girare a vuoto. Per questo ho chiesto a Francesco Piccolo di scrivere un testo che, ispirandosi al Satyricon di Petronio – che della decadenza dell’impero romano fece un ritratto memorabile – tentasse di raccontare la nostra decadenza, cercando di coglierne la peculiarità. Con una felicissima intuizione Francesco Piccolo ha individuato nell’impoverimento linguistico il tratto che sta segnando la nostra epoca e lo ha fatto diventare materiale».

Un mix di sorprendenti brandelli narrativi, tra sesso, strani riti, naufragi, risse, speculazioni d’arte, truffe ben congegnate e licantropi, tra i quali spicca qualche porzione più ampia come la celeberrima, scintillante Cena di Trimalcione.

«Cercare di raccontare – sottolinea ancora il regista – attraverso il senso del ridicolo, la pena, il dolore, ma anche la tenerezza e il profondo senso di umanità che si nasconde dietro questo smarrimento è la sfida che mi pongo con questo spettacolo».

Si comunica che nello spettacolo è presente un nudo femminile integrale.

 

Informazioni: www. teatrostabilenapoli.it|www. napoliteatrofestival.it

Teatro Grande Parco Archeologico di Pompei: ingresso Piazza Esedra