“L’Incerto volo dell’Anima”, le poesie di Annamaria Varriale

Nel suggestivo e simbolico scenario della biblioteca Annalisa Durante a Napoli, martedi 12 novembre s’è presentata la silloge poetica L’INCERTO VOLO DELL’ANIMA di Annamaria Varriale, edita da HOMO SCRIVENS. Relatori il professor Nicola De Blasi e il poeta Costanzo Ioni; moderatore l’editore Aldo Putignano; musiche di Luca Valenziano

Una scelta certamente non casuale quella di presentare il libro di poesie di una donna in un luogo dedicato a una ragazzina inconsapevole vittima della camorra. La delusione, la sofferenza, il dolore al femminile che traspariscono dai versi della Varriale si sposano con l’austera atmosfera che si effonde dalla biblioteca, come hanno sottolineato nei loro interventi Ioni e De Blasi.

Nelle sue poesie la Varriale affronta tematiche di attualità sociale: il terremoto degli anni ottanta e le sue ripercussioni sul tessuto sociale della città, gli sbarchi dei migranti sui gommoni e i loro tragici naufragi che trasformano in cimitero quel mare a lei tanto caro. Ma soprattutto nelle sua poesie la Varriale parla della violenza sulle donne che si può perpetrare non soltanto fisicamente, ma con l’offesa della parola, con l’indifferenza o con il silenzio. Emblematici i versi inziali di SE IO FOSSI UNA MAGA, poesia scritta per tutte le donne vittime di violenze e soprusi: Se io fossi una maga/ti cancellerei dalla mia pelle/scucirei dalla mia anima ogni tua offesa/tirerei dal cuore gli spilli delle tue astiose parole/ […]

Che le poesie della Varriale tratteggino l’universo femminile nelle sue infinte sfaccettature lo si evince leggendo FEMMENA dall’ incipit perentorio, dissacrante ma realistico: … e je so’ femmena!/Puttana, sora, amante, amica, mamma,/donna in carriera e gran lavoratrice./’e quanta manere m’aggia appresentà […]

Tra le tante poesie che compongono la raccolta, una delle più struggenti è sicuramente A MIA MADRE declamata da Ioni con enfasi rendendole il giusto merito. Suscitando sorpresa e commozione nella poetessa la quale è tuttora molto legata alla figura materna avendola persa da bambina e di cui ha ampiamente parlato nel suo romanzo ERAVAMO TANTO RICCHI, sempre edito da HOMO SCRIVENS. Più che una poesia, A MIA MADRE è prima di tutto una confessione che l’autrice fa a se stessa e alla madre che non è più. A un certo punto scrive: Quanto è stato difficile/MAMMA/Quanto è stato difficile/vivere senza di te. […]

Come ogni donna che sia anche madre, ad alleviare il dolore e la sofferenza dal suo animo ferito il confortante pensiero dei figli, Elda ed Enzo, ai quali ha dedicato rispettivamente LA ROSA CHE COLTIVO e MIO FIGLIO.

Come ha chiarito il professor De Blasi, l’apparente mancanza di criterio con cui le poesie, in parte scritte in napoletano e in parte in italiano, sembrano raccolte nel volume alla rinfusa non è affatto sintomo di approssimazione editoriale. Bensì una scelta ponderata e ben precisa che rispecchiasse la poliedrica funzione sociale della donna nel mondo d’oggi, costretta a ricoprire più ruoli nello stesso momento che spesso si intrecciano l’uno con l’altro, cavandosela sempre egregiamente.

Così com’è consapevole del dolore e della sofferenza che gravano sull’animo di ogni donna, la poetessa sa altrettanto bene che nella vita non bisogna mai dire mai. E allora eccoli, come un improvviso raggio di sole che squarcia le spesse nubi del quotidiano dramma esistenziale regalando calore e luce alla vita, i versi de L’IMPOSSIBILE POSSIBILE, un invito a non perdere mai la speranza perché, quanto meno te l’aspetti: E succede/che all’improvviso/ciò che è stato impossibile/per una vita intera/diventa possibile,/ tanto che null’altro/potrebbe essere possibile/se non l’impossibile che era.

Il libro si avvale di una breve ma densa prefazione di Ernesto Salemme che nel finale scrive: la poesia, appunto, è come la Donna, che continua a generare vita con Amore, in un mondo aggredito dal Male che solo gli uomini sanno fare.

Ed è proprio quello che fa la Varriale: dal dolore quotidiano trae nutrimento per i propri versi, regalandoci una raccolta di poesie ricche di intensità emotiva la cui lettura regala infiniti spunti di riflessione e, quindi, di crescita interiore.

Ad allietare la serata il musicista Luca Valenziano che ha accompagnato l’autrice durante la lettura di alcune poesie riadattandole a canzoni.

 

Vincenzo Giarritiello