
Bruno.cammarotapers@libero.it
Il gas radon, prodotto negli strati geologici del sottosuolo,



Alcune rocce come graniti e porfidi, spesso usati in edilizia e alcuni materiali da costruzione tipici italiani, come il tufo e la pozzolana, contengono infatti un alto tenore di uranio, progenitore del gas Radon. Nel lavoro sperimentale riferito di seguito gli Autori hanno svolto a Napoli un’indagine su alcuni selezionati locali di strutture sanitarie situate nel centro storico ed in area collinare. In essi è stata determinata la concentrazione del gas radon, della sua progenie e la dose efficace da esposizione per tempi definiti dal protocollo di ricerca nonché le misure microclimatiche di Ta [°C], Ur.[%], Velocità dell’aria [m/s]. Le concentrazioni medie annuali dell’attività del gas radon sono state rilevate con camere ad elettreti del tipo EIC – LLT, con esposizione per quattro trimestri successivi. Le concentrazioni variano per tutti i locali tra 186 – 1.191 Bq/m3 e non è stata mai superata la dose efficace per esposizione individuale al gas radon indicata dalla normativa in 3 mSv/a. Le principali variazioni di concentrazione del gas radon presentano un andamento decrescente dai locali interrati a quelli in quota; tali concentrazioni sono influenzate anche dal l’aerazione naturale ed artificiale dei locali, dai materiali da costruzione di pareti e solai, nonché dallo stato di manutenzione e di ristrutturazione edilizia ( isolamento di pavimenti e pareti ). I dati ottenuti confermano ulteriormente la maggiore concentrazione nel tufo giallo campano dei radionuclidi di origine vulcanica e del loro coefficiente di emanazione del gas radon, mentre le strutture in cemento armato (Azienda Ospedaliera in collina ), presentando i valori
più bassi, risultano creare un buon isolamento rispetto alla penetrazione ed accumulo del gas radon.
La Direttiva 2013/59 Euratom del Consiglio del 5 dicembre 2013 che entra in vigore con effettività negli Stati Membri dell’UE dal 6 febbraio 2018 stabilisce il livello di azione ossia di concentrazione media annua limite di attività del gas radon in 300 Bq/m3 in luogo dei 500 Bq/m3 indicati nel Dlgs 26 maggio 2000 n° 241 con riferimento a locali di lavoro sia interrati che a piano terra.

Ulteriori informazioni Rivista: “ La medicina del Lavoro” med lav. 2009,100,5:375-383:” Il Rischio Radon in ambienti sanitari: monitoraggio ambientale e dose efficace” Aut. Bruno Cammarota et Al.
Il lavoro può essere richiesto gratuitamente all’ indirizzo e-mail del Dott. Bruno Cammarota: bruno.cammarotapers@libero.it