Le bollicine, si sa, a tavola danno sempre un tocco di classe e di allegria. Però, sta diventando un po’ noioso e routinario che sui deschi degli italiani compaiano sempre gli stessi spumanti di provenienza settentrionale o francese.

Eppure, il nostro è il paese delle varietà tipologiche, specialmente in campo enogastronomico, per cui risulta singolare che nella scelta dello spumante ci si rivolga sempre alle stesse tipologie e alle stesse etichette.

Di uve che possono produrre vini da spumante, oltre al prosecco e al pinot, ne abbiamo diverse, anche qui al sud. In particolare, in Campania abbiamo un’uva che per il suo grado di acidità si presta benissimo a essere vinificata per la spumantizzazione. Quest’uva si chiama Asprinio ed è coltivata in tutto l’agro aversano.

Furono gli Angioni i primi a individuarla come uva che avrebbe potuto consentire di produrre uno spumante simile a quello originario della loro terra (gli Angioini erano francesi): lo Champagne.
Ma furono i Borbone, anch’essi di origine francese, che la consacrarono e ne incentivarono la coltivazione, come ci dice Francesco Martusciello, enologo di Masseria Campito, l’Azienda vitivinicola di Gricignano d’Aversa che si dedica prevalentemente al l’Asprinio.

Francesco Martusciello appartiene a una storica famiglia di produttori di vino appassionati alle varietà autoctone della Campania, tra le quali, appunto, l’Asprinio. Lo zio di Francesco, Gennaro Martusciello, studiò pure a Conegliano Veneto per appropriarsi delle tecniche di spumantizzazione, con lo scopo di trasferirle nel territorio campano.

Francesco, oggi, promuove e sostiene il Progetto Spumante della Famiglia Di Martino, proprietaria dell’Azienda Masseria Campito.

Con lui abbiamo visitato i vigneti della fattoria, che si estendono su sei ettari, di cui sei coltivati ad Asprinio e uno a Falanghina.
Non abbiamo visto le tipiche alberate, ma dei filari coltivati a “spalliera bassa”. Questo tipo di allevamento dell’uva Asprinio, ci spiega Francesco, è funzionale al Progetto Spumante, perché con la “spalliera bassa” si può avere un processo di maturazione delle uve più omogeneo e controllabile, mentre con le alberate la maturazione delle stesse può differenziarsi, a secondo della posizione alta, mediana o bassa dei grappoli. Inoltre, per gestire le alberate ci vogliono i cosiddetti “uomini ragno”, cioè quei vendemmiatori specializzati che si arrampicano, con le loro scale fabbricate su misura, per raccogliere le uve o per potare le piante; e gli “uomini ragno” delle alberate aversane sono, purtroppo, in via di estinzione, perché il loro è un lavoro impegnativo e pericoloso che in pochi sono, ormai, disposti a fare.

I sei ettari di vigneto, coltivati con metodi biologici, circondano completamente la casa padronale e la cantina sotterranea di Masseria Campito, per cui le uve utilizzate per la produzione dei vini sono veramente a chilometro zero, perché compiono, quando vengono vendemmiate, solo poche decine di metri per raggiungere la diraspatrice e la pigiatrice che le trasformano in mosto.

Masseria Campito cura da sé la spumantizzazione dei vini, sia col metodo Martinotti (Charmat), sia col metodo classico (champenois). Questa della spumantizzazione eseguita nella propria cantina è una sottolineatura da fare, perché molte aziende vitivinicole del sud mandano i loro vini a spumantizzarsi in cantine specializzate, al nord.

I due vini di punta di Masseria Campito sono l’Asprinio di Aversa fermo “Atellanum”, che prende nome dall’antica terra delle fabule e dei ludi atellani, e l’Asprinio di Aversa Spumante Brut Metodo Classico “Priezza”, il cui nome è tutto un programma, perché in napoletano “priezza” significa allegria e soddisfazione, stati di animo che le bollicine di qualità non mancano mai di conferire a chi le degusta. L’altro spumante di Asprinio di Aversa che producono è il “Drengot”, spumantizzato in autoclave col Metodo Charmat, che prende nome dal primo principe normanno di Aversa.

Inoltre, producono anche la Falanghina, sia in versione ferma che spumantizzata.

Masseria Campito si può visitare tutti i giorni dalle 8 alle 13, la domenica esclusa. Si possono raccogliere informazioni dal loro sito internet www.masseriacampito.it o dalla loro pagina Facebook, il cui link è https://www.facebook.com/MasseriaCampito/

Pasquale Nusco