Da Lux in Fabula, serata dedicata al fotografo Aldo Adinolfi

Pozzuoli. Sabato 30 marzo, per la rassegna QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE, da Lux In Fabula il fotografo Aldo Adinolfi ha proiettato una serie di foto digitalizzate divise in tre categorie. Si è iniziato con quelle che ritraevano i pescatori di Pozzuoli.

Quindi si è passati a scatti riguardanti i tanti viaggi compiuti da Aldo per il mondo insieme a un gruppo di amici storici, tra cui lo studioso Enzo Di Bonito. Per finire con una vera e propria chicca: foto scattate durante lo sgombero del Rione Terra agli inizi degli anni settanta quando aveva poco più di quindici anni.

Seppure la fotografia sia per Aldo un’incontenibile passione – chi lo conosce, difficilmente può immaginarselo senza la macchina fotografica appesa al collo – egli ha iniziato il suo lavoro nella pubblica amministrazione proprio come fotografico per conto dell’ufficio dei Beni Culturali, ritraendo strutture architettoniche. Successivamente spostato in altri ambiti, si è dedicato alla fotografia come passatempo, facendo reportage di viaggio in cui ha ritratto gli indiani d’America dal New Mexico al Canada. Oppure i luoghi della terra Santa.

Nei suoi scatti Adinolfi predilige immortalare i volti delle persone, essendo la fotografia nata proprio con questo intento.

Per essendo umile e schivo, Aldo ha affrontato la serata con il piglio giusto, spiegando la genesi di ogni scatto con dettagliata precisione, soffermandosi finanche sui tempi di esposizione utilizzati per ogni singolo scatto che commentava.

Alla domanda se fosse “un nikonista o un canonista”, nel senso se amasse fotografare con una Nikon o con una Canon, non ha esitato a rispondere “nikonista”; spiegando che la Nikon nasce come fabbrica di macchine fotografiche, mentre la Canon inizialmente produceva accessori: “Tuttora è possibile adattare gli obiettivi di una vecchia Nikon alle attuali digitali, mentre per ogni Canon devi comprare quegli appositi!”.

La serata si è conclusa con un gradito buffet offerto dall’artista.

 

Vincenzo Giarritiello